31 lug 2015

31 luglio - giorno 17 -Un porto sicuro -365 giorni d'amore - Capitolo II




Un porto sicuro

I sogni...sono desideri.

Ci sono parti importanti di noi che troppo spesso teniamo nascoste. Perche' la vita a volte prende direzioni che ci allontanano da noi stessi  e apparentemente ci costringe  a rinunciare ai nostri piu' intimi desideri. 
Il sonno e' il luogo della verita'. 
Quando sogni non pensi. 
In qualche modo vivi. Una vita piu' reale di quanto non lo sia quella da svegli.
Perche' mentre dormi non sono le emozioni ad esser  vittime della mente , ma e' la mente che ad esse soccombe, alle emozioni e a cio' che siamo veramente. 

E stanotte io sono stata madre. 
Stanotte tenevo stretta mia figlia tra le braccia mentre lei, perfetta, prendeva il latte dal mio seno. 
Perfetta. 
Folti capelli scuri ad incorniciare dolci occhi neri che mi guardano con amore e totale abbandono. Il nasino all'insu', piccolo e perfetto anche lui. Come la bocca , rossa, con tenere labbra leggermente sporgenti e carnose che delicatamente si poggiano sul mio seno. Le guance gia' pienotte, rosa e morbide.

Diffcilmente ricordo i dettagli dei miei sogni...ed e' incredibile come un'immagine onirica possa imprimersi indelebile nella memoria. Degli occhi. Anche se erano chiusi. E dell'anima. Perche' era lei a guardare. Lei ad amare di un amore che le mie parole non sanno dire.

Ora so come ci si sente. Ad essere madre si. Ma soprattutto ora so come ci si sente quando la vita prende la direzione che ti riporta a te stessa. La strada giusta. Quella del cuore. Quella del sentirmi una donna felice.
Io che come tante donne mi ribello alle convenzioni sociali che impongono l'essere madre a tutti i costi come modello di donna ideale. Come se la nostra realizzazione personale non possa dipendere nient'altro che da questo.

Eppure quando ho riaperto gli occhi stamattina io mi sentivo realizzata... potevo ancora sentire l'odore della pelle di quella meravigliosa creatura e la gioia di stringerla a me...tanto da sentirne in quell'istante, e ora,  la mancanza. Tanto da non riuscire a togliermi dallo sguardo del cuore l'immagine di quella perfetta opera d'arte che era, e' mia figlia. Tanto da pensare che lei e' e sara' il centro della mia vita in cammino. 

Perche' d'improvviso ho compreso. 

Che nella mia ricerca della felicita' che da mesi ho serenamente intrapreso tra percorsi in continua evoluzione, ad un certo punto, che non sia gia' da ora, faro' in modo che sulla mia strada ci sia un porto sicuro a cui attraccare chiamato maternita'. 




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