28 lug 2014

27 LUGLIO 2014 - GIORNO 13 - A VOLTE RITORNANO

'27 LUGLIO 2014'
'GIORNO 13'
"A VOLTE RITORNANO"


Capita. Capita che le relazioni d'improvviso finiscano. Capita che per quanto possa sembrarti assurdo quella bellissima storia d'amore appena nata non faccia nemmeno in tempo a muovere i suoi primi passi. 

Giorno 13. Quasi 10 giorni dopo. 10 giorni di silenzio. 10 giorni di pagine bianche su un blog. Mentre fiumi di parole si rincorrevano nella mia testa. Cosi come i pensieri in chissà quale angolo remoto della coscienza a creare vortici di  emozioni confuse e plasmare pellicole di realtà distorte.

Pausa di riflessione. La piu' grande cazzata di tutti i tempi. Si. Quando si tratta degli altri. Ma quando ti accorgi che è da te stessa che hai bisogno di distaccarti per un pò, non è poi una cosi' gran cazzata. Perche' le relazioni con gli altri non sono altro che un prolungamento del rapporto che abbiamo con noi stessi.

Una pausa da me. Dal mio dolore.Dal pianto. Dal disprezzo della mia immagine allo specchio. Dal continuo estenuante tentativo di controllare ogni singolo istante della mia vita.

Amare è complicato. E lo è tanto di più se scegliamo noi stessi come oggetto privilegiato nel nostro amore. 

10 giorni di separazione consensuale. I primi tre in preda ad un apparentemente insensato delirio esistenziale, nella completa negazione di me stessa. Ma non sufficiente al totale annullamento. Nonostante i ripetuti tentativi dell'ego di boicottare ogni risalita in superficie costringendomi a lunghi periodi di apnea quasi fino a perdere anche la percezione del mio corpo fisico. Perche' e' quando il dolore è insopportabile che i ricordi si affollano nella mente e ti costringono ad affrontare i tuoi demoni. E tu hai davanti a te solo due possibilità: annegare o lasciare andare. Lasciare andare i ricordi e con loro ogni emozione, ogni aspettativa. Ogni giudizio. Su te stessa. E sul mondo che ti circonda. Ma per farlo devi attraversare quel dolore. Devi starci dentro. E cosi' scopri che per far ritorno a te stessa hai bisogno di andare via. E andare via significa tornare da lui.

Lui. Per l'ultima volta. Anche se fino a ieri è stata sempre la penultima. Affrontare lui è affrontare te stessa. E lo capisci solo un attimo dopo. Quando resti sola sul letto, con il telefono tra le mani. Il volto rigato dal rimmel . Gli occhi socchiusi, gonfi di lacrime.  Stringi i pugni e prendi a cazzotti il cuscino soffocando il grido  in un gesto represso di rabbia che racchiude tutto l'amore che hai. Che avevi. Finisce cosi. Ma per me la vita ha inizio cosi'. Un attimo dopo. Quando dietro le  parole di odio che hai promesso essere le ultime che mai sentirà da te, nascondi un immenso grazie. Grazie amore mio immenso per aver permesso a tanto dolore di straziarmi. Perchè quel dolore non porta il tuo nome ma il mio. Il nome del mio passato. Di ricordi rinchiusi in qualche segreta dell'anima che come una eco questa ferita ha fatto vibrare. E vibrano ancora e ancora ancora. E ora sono brividi che percorrono il mio corpo dalla testa ai piedi per poi tornare al cuore e da li esalare l'ultimo respiro liberandolo dalle catene. Ora so. Ora comprendo ogni singolo segnale. Ogni piccola bandiera rossa che il destino ha messo sul mio cammino. Le piccole e grandi coincidenze che io leggevo come miracoli voluti dal cielo per far si che le nostre strade finalmente di ricongiungessero. Ma ero cieca e solo oggi torno a vedere. La pioggia, gli incontri, le canzoni, le parole...non erano per unirci ma per separarci. Serendipity è anche questo. Dovevi portarmi al confine con la morte dell'anima. E non importa quanto crudele o meschino tu sia stato. Non importa il prezzo che ho pagato. Io ti perdono. E ti lascio libero. E ancora ti ringrazio. Perche' senza di te non avrei spezzato l'incantesimo.

E ritorno da me. Con me. Per me. Restano le macerie. Le ferite. Le cicatrici. Resta una nuova strada da percorrere e una vita da ricostruire. Ma soprattutto resto io. Con me. Per me. E stavolta sarà per sempre.


22 lug 2014

NON SIAMO MAI ESISTITI


"NON SIAMO MAI ESISTITI"

Vorrei odiare questa pioggia oramai senza senso. 
Oramai senza di noi. 
Ormai senza di noi nulla ha un senso.
Vorrei odiare te. Ma odio me sopra ogni cosa. Non esisti. Non esitiamo. O come dici tu,  dimentichiamo di essere mai esistiti. Questa pioggia lascia addosso  lo sporco. E la detesto. Tanto quanto ti ho amato. E mi detesto per quanto ti ho amato.

Kshamati

19 lug 2014

18 LUGLIO 2014 - GIORNO 4 - BATTUTE D'ARRESTO

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18 LUGLIO 2014
GIORNO 4
"BATTUTE DI ARRESTO"

Capita. Capita che dopo tre giorni di tentato entusiasmo sopraggiunga il panico. Capita di sentirsi completamente umani. Di guardarsi dentro, e attorno,  ed avere la voglia di gridare che fa tutto schifo. Gli affetti, il lavoro, la salute...tutto. E ci hai provato a condire le tue giornate con un pizzico di ottimismo. Per poi renderti conto che era un prodotto di pessima qualità. Uno scadente surrogato di sorrisi, di "andrà tutto bene", di "il tempo cura ogni ferita!". Il tempo non cura proprio nulla.  Un momento è un momento. Ci passi attraverso, distrutto a volte, ma ne esci, perchè è solo un momento. Ma anni.. gli anni sono anni e ti viene solo il desiderio di annunciare al mondo intero che ti sei rotta i coglioni di aspettare  che passi quello che tutti chiamano un momento. Anni. Per favore chiamateli anni. E rendetevi conto che se da un singolo momento ne puoi uscire distrutto, anni di sofferenza ti devastano l'anima, un pezzetto per volta. La corrodono e si nutrono della tua speranza. Fino a che la speranza cede il posto alla disperazione.  Il tempo è solo un tiranno. Detto popolare, ma grande verità. Verità per una donna  di 33 anni, come tante, come molte. Eppure ognuna di queste donne ha la sua storia. Il suo dolore da raccontare. Storie apparentemente banali. Comuni le chiamano. Ricordo tempo fa uno psicologo dal quale mi portò una cara amica con la scusa di accompagnarla, sperando potesse aiutarmi a superare il 'momento' difficile che stavo attraversando. Premetto che non ho una buona stima di questi medici. E il risultato di pochi minuti di conversazione è stato uscire da quella stanza con la mia idea su gli psicologi ancora peggiore di quella con cui ero entrata. " Sa signorina. Lei è una persona comune. Non mi sta dicendo nulla di speciale. E' il prototipo della trent'enne. E ormai alla sua età non c'è molto che si possa fare per smantellare certi schemi mentali". Sono una persona fondamentalmente educata. Ed ho un grande amore per la mia amica in cura da quest'uomo. Ho ringraziato, stretto la mano, e sono andata via. Ma dentro scoppiavo di rabbia e avrei tanto voluto inveirgli contro chiedendogli come ci si può permettere di giudicare senza sapere nulla, e dico nulla del male che mi porto dentro. E si. Sono una comune trentenne  alle prese con la classica crisi dell'orologio biologico.  Ma io non sono Michela, non sono Francesca, non sono Arianna. Non sono nessuna di queste o altri milioni di donne. Io ho la mia storia. I miei perchè che mi hanno condotto a vivere il clichè' del tempo che inesorabilmente passa senza concedere né tregue né sconti di pena. 
Ed oggi, in questo quarto giorno di quella che e' la storia d'amore piu' importante della mia vita, per dimostrarmi amore mi concedo il sacrosanto diritto di piangere. Si sfogarmi. Di disperarmi. Per Flavia e Gabriele che Dio solo sa se verranno mai al mondo. Per quell'uomo che ho amato disperatamente ed ora mi ignora  Per i sensi di colpa che nutro nei confronti di me stessa e di quell'uomo, che  non ho saputo proteggere e tenere al mio fianco. Contribuendo a trasformarlo in una specie di mostro senza pietà che gioca con i miei sentimenti consumando la sua vendetta. Ed io non so ribellarmi al sopruso. Mi concedo il diritto di piangere per questa acne che mi impedisce di guardarmi serenamente allo specchio senza provare disprezzo per quella che fino a poco tempo fa consideravo una splendida donna nei suoi anni migliori. Per la maschera che ogni mattina devo indossare dipingendo il mio volto per il timore che gli altri vedano chi sono veramente. Per la paura che un uomo mi accarezzi il viso nel terrore di un suo rifiuto per questo problema ancora una volta comune, ma per me insopportabile. Perche' mi impedisce di amarmi completamente.
E amarmi oggi è anche questo: arrendermi per un pò al mio dolore. Lasciare che scorra liberamente senza soffocarlo. Accettare le mie debolezze.
Perché riconoscersi è il primo passo per amarsi..e per guarire. 

17 lug 2014

17 ANNI DOPO



                                                                   17 ANNI DOPO

Avevamo 16 anni o poco più. Pochi giorni insieme. Ricordo poche cose ma sono rimaste dentro. Ricordo quegli occhi celesti cosi' intensi e quel sorriso cosi' bello. Ricordo la tua dolcezza e il modo tenero  in cui mi guardavi. Ricordo la tua lingua che cercava la mia in quei lunghi pomeriggi di baci su una panchina. E ricordo che la mia testa matta di sedicenne ti lascio' scappare, ma ancora oggi ignoro il perche'. Cosi come oggi ingnoro il perchè di questo nostro incontro 17 anni dopo. E il tempo sembra quasi essersi fermato di fronte alla naturalezza con cui parliamo, scherziamo e ci guardiamo. Eppure tutto è cambiato. Noi siamo cambiati Ma forse portiamo ancora dentro la spontaneità e la purezza dei 16 anni. Perchè fa parte di noi.
E stasera alcune domande hanno trovato risposta. Ci sono angeli che dimorano il cielo...altri che appartengono alla terra e si celano dietro sembianze umane. Stasera tu anche se solo per un attimo, hai spiegato le ali per abbracciarmi. Per consolarmi. Per dirmi  "non sei sola". Per asciugare le mie lacrime. Per permettermi di essere me stessa nelle mie debolezze senza dover provare alcuna vergogna.  Era tanto che non ci sentivamo, ma tu hai colto il momento migliore, lo hai scelto perche' sentivi che il mio cuore aveva bisogno di essere accarezzato. Stasera tu mi hai ridato il sorriso e la forza di lottare, cosi' come la certezza che sarò io a trionfare sul dolore. Grazie per essere stato cosi' vero e presente in questa giornata nera. Stanotte  dormiro' su un cuscino di piume del colore dell'arcobaleno.

17 LUGLIO 2014 - GIORNO 3 - JUST THE WAY YOU ARE




17 LUGLIO 2014
GIORNO 3
JUST THE WAY YOU ARE

Il vero problema non sono mai gli altri. Gli altri lo sono nella misura in cui ci rapportiamo a essi o essi si rapportano a noi. Perche' le nostre relazioni altro non sono che uno specchio del nostro modo di vivere. E  soprattutto,  dell'opinione che abbiamo del mondo e di noi stessi. Il vero problema siamo noi, i nostri pensieri, le emozioni che essi generano, la realta' che la nostra mente crea. Dice Louise Hay "Io non risolvo i miei problemi. Correggo i miei pensieri.E i miei problemi si risolvono da soli".  365 GIORNI D'AMORE - Giorno 3: amare me stessa da oggi e' riflettere con dolcezza la mia immagine nel prossimo. E' amarlo nei suoi difetti, perche' sono i miei stessi difetti. E' essere gentile con le sue debolezze perche' sono le mie stesse debolezze.  E' colmare le sue mancanze perche' il vuoto dentro di me trabocchi di abbondanza. E' ascoltare le sue parole per dare voce ai miei stessi pensieri. E'essere paziente e clemente con le sue imperfezioni, perche' quelle imperfezioni parlano del suo e del mio  cuore.  Da oggi amare me stessa e' accogliere totalmente coloro che quotidianamente incrociano il mio cammino: e' guardarmi in quello specchio e prendere contatto con il mio vero io. E in quello specchio da oggi scelgo di vedere un  volto radioso dove anche la piu' piccola imperfezione che detesto da oggi diviene la fonte della mia luce. 

16 lug 2014

PIOGGIA




                                                        "PIOGGIA"

Alle mie spalle il sole...davanti ai miei occhi un cielo terso di nuvole. In lontananza l'eco dei tuoni. Sta piovendo da qualche parte. Dio solo sa dove. Se solo potessi saperlo anche io! Ma l'orizzonte e'cosi' vasto.. se solo tu ti lasciassi trovare io seguirei questo cielo nero e l'odore della pioggia, la nostra pioggia, mi guiderebbe da te. Ma  tu ora sei il sole dietro di me...ed io vorrei fuggire perche'la mia pelle delicata non si ferisca di nuovo. Ma resto qui. Anelando la pioggia all'orizzonte. (Khamati)

16 LUGLIO 2014 - GIORNO 2- BELLA NONOSTANTE



GIORNO 2
16 LUGLIO 2014
"BELLA NONOSTANTE"

Perche' la perfezione è solo una forma mentis. E allora io da oggi scelgo di essere perfezione nell'imperfezione. Da oggi scelgo di guardarmi allo specchio e di vedermi, sentirmi, e soprattutto di essere bella nonostante. (Kshamati) 

IL CUORE ALTROVE

BACIAMI ANCORA


                                            Il cuore Altrove

E so che non e' un problema tuo. E se mi rispondessi che non te ne frega un cazzo io lo capirei. Non e' problema tuo lo so...pero' ti prego aiutami. Perche' io di dirti no non sono capace. Anche se dirti si vuol dire solo una notte di sesso e poi il silenzio. Per giorni. Settimane. Forse mesi. Ma per quella notte d'amore io soffro e soffro ogni volta di piu'. Di sogni. Di speranze. Di inutili attese. Il mio amore non e' sufficente e ammesso che il tuo ci sia ancora, non basta nemmeno quello di tutti e due per arrivare ad una scelta reciproca. E noi ad una scelta reciproca non sappiamo arrivare nemmeno per madarci a fanculo una volta per sempre. E a me cosi' non resta che prendere il cuore e cercare di condurlo altrove.


15 LUGLIO 2014 - GIORNO 1 - 365 GIORNI D'AMORE

365 GIORNI D'AMORE




15 LUGLIO 2014
GIORNO 1
"365 GIORNI D'AMORE"

Inizia cosi'. Inaspettata, complicata e meravigliosa: una storia d'amore. Apri gli occhi una mattina d'estate e ti accorgi che la tua anima gemella e' sempre stata li al tuo fianco. Quante volte ti ha accarezzato i capelli, quante volte ha asciugato le tue lacrime, quante volte si e' arrabbiata per gli errori commessi, e quante volte  ha gioito per un traguardo conquistato. Era li quando in un freddo pomeriggio di febbraio il tuo cuore si staccava dal petto per quel primo bacio ai giardini di Largo Cocconi. Era li quando qualche giorno dopo le sue mani erano intrecciate a quelle di Sara e la tua anima si e' sentita tradita per la prima volta nella   vita. Era li quando le mani ti sudavano su quel foglio bianco il giorno della maturita'. Era li quando in un pronto soccorso hai creduto che fosse prematuramente arrivata la fine per una colica renale. Ed era li' quando emozionata, commossa e tremante hai tenuto per la prima volta tra le braccia un miracolo di nome Francesco iniziando l'avventura chiamata zia. Ed era li quando in una calda mattina di maggio, hai visto nascere Flavia e Gabriele tra il bianco e il nero di una chat . Ma era li da molto prima...e tu non te ne accorgevi...dal tuo primo vagito se non gia'  da quella notte d'amore del lontano 1980. 
Inizia pero' solo oggi, 33 anni dopo,  la piu' bella storia d'amore della mia vita: quella con me stessa. Da oggi consapevolmente mi scelgo e consapevolmente scelgo di amarmi e di rimanermi fedele sempre da qui all'eternita'. E non sara' facile, come non lo e' stato fino ad ora convivere con me stessa: con le mie manie, con i miei difetti, con le mie paure. Ma sara' un viaggio stupendo e d eccitante. Come lo e' stato fino ad oggi con l'unica differenza che fino ad oggi non me lo sono goduto. Welcome life, welcome me, welcome LOVE!