16 feb 2015

16 FEBBRAIO 2015 - GIORNO 217 - - Meditare ci cambia - IL VELO DI MAYA



Il momento piu' intenso di una lunga ora di Yoga Kundalini , e' quello in cui senza alcun giudizio ne' paura, guardi il tuo volto allo specchio e ti riscopri bambina.

Gli occhi luminosi e gli zigomi dilatati, le guance dal colorito roseo e le labbra che accennano un tenero sorriso.

Oggi per qualche infinito  istante ho sollevato il mio velo di Maya , liberandomi  di quella  rete cosmica in cui tutti noi siamo impigliati,  vittime e schiavi di una realta' illusoria. Quella delle nostre percezioni.

Oggi ho calmato cuore e respiro,  permettendo alla mia energia vitale di infondersi in ogni angolo di corpo e anima rigenerando ogni singola cellula e ed ogni goccia di sangue che mi tiene in vita.

Attraverso il respiro pran-apanico ho lasciato che ad  ogni inspirazione  la mia coscienza dell'anima si espandesse, mentre il mio karma bruciava ad ogni espirazione, permettendo a corpo ed anima di rilasciare tutto cio' che intossica la mia esistenza e del quale non sento piu' il bisogno.

E un nuovo respiro mi riporta dentro di me, in profonda e sincera comunione con il mio vero se'.

Gli occhi luminosi e gli zigomi dilatati, le guance dal colorito roseo e le labbra che accennano un tenero sorriso.

Si chiama purificazione. E se gli occhi sono lo specchio dell'anima , i miei in questo momento parlano solo di amore e pace. 


“Lo Yogi che medita diviene eternamente libero dal mondo di Maya dirigendo la concentrazione nel terzo occhio (Shiva Netra). Il prana (l’inspirazione) viene offerto nell’apana (l’espirazione); in questo modo le correnti irregolari del prana e dell’apana all’interno del corpo vengono neutralizzate. Lo yogi capace di padroneggiare questa pratica trasforma i cinque sensi, la mente e l’intelletto, distaccandosi dai desideri mondani e divenendo libero dal karma accumulato in precedenza”. (Yogavatar Krishna  Gita (V, 27-28) )

Nessun commento:

Posta un commento