8 feb 2015

6 FEBBRAIO 2015 - GIORNO 207 - UN COLPO AL CUORE




6 FEBBRAIO 2015 - GIORNO 207 - UN COLPO AL CUORE


Incontri fortuiti. Coincidenze.


L'Universo che ti fa sentire parte del tutto. 


Nel bene e nel male.

Piccole, grandi lezioni da imparare.

Come quella che la nostalgia e' solo un'ombra dell'ego e che e' inutile affannarsi per cio'che era e non e'stato, perche' altrimenti questa corsa non avrebbe alcun senso. E tu dormiresti ancora sul mio fianco.

Eppure è stato un colpo al cuore. La mia risata in quell'ascensore e  improvvisamente il silenzio. Quando, alzando gli occhi,  ho incontrato i tuoi.  

Un colpo al cuore. 

L'istantanea  del tuo sguardo e del tuo sorriso, stampati per l'ultima volta nella mia anima quasi due anni fa,  ha lentamente preso vita. Come in un time lapse che,  a rallentatore, ha deformato e trasformato i nostri volti fino a restituire al presente una nuova immagine di noi. 

Per due volte mi sono stretta nel tuo abbraccio. La prima, incapace di trattenere il desiderio inaspettato di inondarti di quell'amore che, se pur nelle vesti di un ricordo, ancora ti appartiene.
La seconda, colpevole dell'istinto di volerti legare ancora una volta i lacci al cuore,  ma ora consapevole dell'inutilita' di quel gesto che, come in un dejavou, centinaia e centinaia di volte si è consumato durante la nostra storia. 

Scrivere di te ora quasi mi paralizza. 
Paralizza le mie mani.

Ma non i miei pensieri, non il mio cuore, non la mia anima,

Su questo foglio bianco ora le  lacrime prendono il posto delle parole.

Irrisolto. 
Nella mia vita tu, sei e sempre sarai l'irrisolto. 

Quel dolore che ero certa di aver superato, aveva soltanto trovato un nascondiglio migliore di altri.
Per poi  riaffacciarsi insistentemente e prepotentemente in quei sogni che hanno reso insonni le notti passate. Fino ad esplodere violento e dolce  tra le tue braccia , in questo gelido mattino di inizio febbraio. 

Tu sei il principio . E sei la fine. In mezzo , lui. Ma tu, resti l'alfa e l'omega di un'esistenza stravolta. 

Ora io ti guardo. Ora tu guardi me.Per un attimo riesco a sentire il tuo battito e la tua emozione. Solo per un attimo . Il tempo per me di leggere sul tuo volto un  dolore e una sofferenza che non so sopportare ...e il tuo impellente bisogno di riprendere le distanze da un passato che ha riportato con se' fantasmi troppo difficili da affrontare.

E cosi' riprende il nostro viaggio..o la nostra fuga. Da cio' che poteva essere ma non è stato.

E quel  secondo abbraccio riprende le sue sembianze: quello dell'ennesimo addio, e del mio lasciarti finalmente andare.

O almeno spero.

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