11 set 2015

11 settembre 2015 - giorno 59 - L'autunno all'improvviso - 365 giorni d'amore capitolo II



 L'autunno all'improvviso

L'autunno arriva all'improvviso e ti sorprende.
Con un' imprevedibile temporale che in pochi attimi oscura il cielo di una luminosa giornata romana di meta' settembre.

E tu chiusa tra le mura di un  ufficio avresti voluto essere sotto a quel cielo a inzuppare di pioggia fresca  i tuoi abiti ancora estivi.  Magari avresti iniziato pure a correre in cerca di un riparo per scoprire che e' di quella corsa che avevi bisogno per sentirti viva.

Perche' e' cosi' che io mi sento viva.

Viva quando mi affido a un cielo che promette il sereno ma a tradimento mi travolge con un acquazzone.
Viva quando mi accorgo che non era il sole che cercavo ma la pioggia e che i raggi del sole non scaldano tanto quanto  il mio corpo bagnato contro il tuo.

Avrei potuto difendermi. Stamattina avrei potuto mettere un ombrello nella borsa perche'... 'non si sa mai' potrebbe sempre piovere.
Quel giorno con te avrei potuto fare lo stesso.
Tu . Il sole accecante di meta' agosto sulla mia Roma dentro ai tuoi occhi chiari. I baci tutt'altro che innocenti ma cosi' puri nella naturalezza della prima volta. Puri e sfacciati per due semisconosciuti che tra le righe di una chat sembrano conoscersi da sempre.

C'era il sole sulla mia citta' che ha ancora il sapore della tua pelle e il rumore delle nostre risate negli angoli che di lei piu' amo. In quegli angoli resta un po' di te e li ti lascio, perche' non mi pento nemmeno di un secondo di quella voglia irrefrenabile e irrazionale  di viverti.

Non mi pento di quegli abbracci di addio ne' di quelle lacrime disperate. Ne' dell'immagine melodrammatica che di me ti hanno lasciato. Perche' in quel pianto e in quelle braccia c'era tutto di me. Il dolore di una donna ferita da chi prima di te l'ha accarezzata e l'ingenuita' di un'adolescente che come fosse la prima volta, si affaccia all'amore fidandosi del suo intuito. E in quell'intuito credimi c'e' molto delle tue parole e delle tue emozioni che una donna, che adolescente alla fine non e' piu' , non riesce a non sentire.

E non mi pento di aver dimenticato l'ombrello e di aver corso  verso l'immagine di un sogno che sembrava poter essere anche se non e' stato.  Perche' c'era il sole nel cielo ma io e te eravamo sotto la pioggia. Insieme.

Ed ora che e' tornato il sereno, il tuo sereno, io vorrei che il cielo tuonasse ancora e ancora ci sorprendesse la tempesta . Per non sentire piu' il silenzio. E la mancanza.

Kshamati






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