21 nov 2014

21 NOVEMBRE 2014 - GIORNO 130 . MIO PADRE

 21 NOVEMBRE  2014 - GIORNO 130 . MIO PADRE

Giorno 130.

La mia vita sta cambiando. Anzi la mia vita sta finalmente iniziando.

Quanto è difficile dire ti amo. Quanto è difficile dire: Ti amo papà. Ma mai quanto è difficile dimostrartelo , mai  quanto lo è stato in tanti anni riuscire a dimostrartelo.  All'improvviso tutto è diventato difficile:  il cuore, la vita,  noi. Piu' di quanto non lo sia stato da quando ne ho ricordo. 

Me ne stavo li,  davanti allo psicologo, cercando di capire insieme a lui da dove provenisse la grande ferita dell'abbandono che mi porto dietro. Quella ferita che ha  vibrato,risuonato e sanguinato violentemente ogni volta che gli uomini che ho amato  se ne sono andati  dalla mia vita o hanno costretto me  ad allontanarmi dalla loro. Lasciandomi straziata. Inerme. Devastata. 

" Io non lo so" , ho risposto. Poi una profonda tristezza. E qualcosa dentro di me e' come esploso. " Mi sento infinitamente sola, sento di non avere piu' nessuno su cui contare, non ho piu' un compagno, ma non ho nemmeno un padre." Queste le mie parole. Poi un pianto prorompente .

Ma io un padre ce l'ho e allora Stefano mi ha domandato da dove provenisse questa mia idea di non averlo. 

Quello che ho scoperto in quella seduta e' stato di avere un padre e che e' stato sempre un uomo meraviglioso. Quello che ho scoperto nelle ore successive e' stato inaccettabilmente doloroso , ma so che e' stato anche l'inizio della mia guarigione.

Ci sei sempre stato papà. Ed io non so come ho potuto non vederti. Ci sei sempre stato da quando ne ho ricordo . Già da quando ricordo. Ma cosa ne è stato di quel che non ricordo.? Per me, il nulla. Non una foto,non un filmino di quando ero appena nata. Del mio primo vagito. Della prima volta che tu e mamma mi avete tenuta tra le braccia. Del primo bagnetto. Della mia prima pappa. Di ogni prima volta che ioda sola non posso ricordare. Per anni ho pianto su quegli album vuoti ,mentre mia sorella poteva ancora sfogliare le prime pagine della sua vita. Ma io no. E il vuoto di quegli album io l'ho sentito dentro. Come vuote le risposte alle mie domande. Non c'erano i soldi per fare le foto. Ma io ho sempre creduto che a mancare fossero la voglia e l'amore, fino a sentirmi indesiderata, e di troppo. FIno a venire a sapere che sono nata quasi per sbaglio. Per una pillola non presa. Fino a credere che la mia nascita fosse stata per voi un duro colpo da accettare.

Io un padre ce l'ho ma ad un tratto ho smesso di vederlo,  perche' non volevo piu' vedere la sua sofferenza ma soprattutto non volevo piu' sentirmi responsabile ed impotente di fronte ad essa.

Poche ore piu' tardi  ,  dopo una giornata in cui il passato si e' prepotentemente appropriato di ogni mio pensiero, parlando con mia sorella, piangendo disperatamente entrambe al telefono (dando inizio  in qualche modo  anche alla sua di guarigione) abbiamo scoperto di avere un padre forte e coraggioso che a suo modo ci ha amate e ci ama da morire. E improvvisamente,  seppellite e rimosse,sono riaffiorate da qualche angolo  distante  del cuore e della memoria,  le immagini di una madre a tratti folle,  esasperata dalla sua vita e dalle sue frustrazioni,  che si scagliava violentemente contro un padre, in quel momento inerme, che noi a tutti i costi volevamo proteggere. Un padre che un milione di volte avrebbe voluto lasciare quella casa, ma non hai mai potuto. Perche' quelle scene di delirio terminavano con me e mia sorella aggrappate a lui perche' non se ne andasse. E lui restava. Per noi. Che senza di lui non sapevamo vivere. 

E i ricordi continuano a tornare. I miei, Quelli di mia sorella. Il dolore che portano con se' continua a tormentarmi. Ma ogni secondo che passa si affievolisce e lascia il posto a nuove realta', a nuove consapevolezze, Dove la luce del perdono piano piano comincia a risplendere.

Questo  weekend, o nei giorni a venire, come da consiglio dello psicologo, per la prima volta da quando ero piccina usciro' con mio padre. Io e lui. Per conoscerci e amarci di nuovo, anzi di piu'. E lui davanti la mia richiesta mi ha guardata con una luce che ne isuoi occhi avevo dimenticato. . Quell'uomo solitario e silenzioso ha detto per l'ennesima volta si alla sua bambina.

Kshamati

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