16 gen 2015

16 GENNAIO 2015 - GIORNO 186 - INFERNO E PARADISO...IN UN ANGOLO DELLA MEMORIA




16 GENNAIO 2015 - GIORNO 186 - INFERNO E PARADISO...IN UN ANGOLO DELLA MEMORIA

Un tavolo per quattro e l'estate alle porte.

Io la osservavo, ancora e ancora.... e la trovavo cosi' bella....

Io. Che quel giorno impiegai ore per decidere cosa indossare, per strappargli un complimento o una carezza in piu'.

Alla fine scelsi un jeans ed una t-shirt .

E vi guardavo. E pensavo a quanto deve  essere rassicurante sorridersi con gli occhi come voi. E amarsi perdendosi in quella tenera complicità.

Quella sera pero' i tuoi sguardi non erano per lei, ma per il mio volto acqua e sapone, svelato da qualche riccio ribelle che per una volta avevo deciso di non domare.

Quella sera eri seduto di fronte a me...ma passasti la serata al mio fianco, ad accarezzare i miei capelli e ad assaggiare il cibo dalla mia bocca. Io che avrei voluto essere lei, per qualche ora presi il suo posto. Qualche ora che presto sarebbe diventata un'eternità...almeno fin quando sarebbe durata.

Io questo pero' lo seppi solo un anno dopo. In una calda notte di meta' agosto.
Io un abitino bianco e trasparente che mi avevi appena regalato, le tue mani e le tue labbra gia' sotto le mie vesti ad assaporare la salsedine ancora sulla nostra pelle . La luna ora sopra le nostre teste e  il tramonto ancora infuocato nei cuori.

Sulla strada del ritorno eravamo mani nelle mani mentre il mio capo si adagiava dolcemente sulla tua spalla per respirare il tuo buon odore. Potevo sentire il tuo battito mentre con un bacio sfioravi la mia fronte. Fu un attimo, una frazione di secondo, uno sguardo e fermasti l'auto in un luogo selvaggio sul lungomare. Troppo stretta quella macchina per contenere la nostra passione. Mi ritrovai sul cofano ancora bollente a guardare un profondo cielo stellato , con le mie gambe attorno ai tuoi fianchi e il tuo amore ovunque , dentro e fuori di me.

E d'improvviso il pianto. Il tuo e il mio. Perche' cosi', d'improvviso, tutto aveva un senso. Persi in un abbraccio senza fine,  mi confidasti di amarmi da allora. Da quella sera in cui , dicesti, avresti voluto essere lui ignaro di quanto io avrei voluto essere lei. Le mie lacrime continuavano a fondersi con le tue mentre ti stringevo, e ti baciavo e ti mordevo, e disperata ti domandavo perche'...perche' non mi avessi portato via allora da quell'inferno per godere di un paradiso del quale io , prima di te, non conoscevo l'esistenza.

Prima e dopo di te l'inferno. Tu il Paradiso. Prima e dopo di te...l'inferno.

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